Progetto educativo

Il quotidiano

Il cuore del progetto della Casa della Mamma è stato e rimane l’esperienza del quotidiano; un lavoro costante e giornaliero svolto dagli educatori che, come un ponte, permette la formazione della relazione tra mamma e bambino senza mai invaderne il campo. L’accompagnamento educativo quotidiano degli operatori permette non solo lo sviluppo e il rafforzamento delle capacità genitoriali ma anche l’assunzione di responsabilità degli impegni lavorativi, della gestione della casa, della convivenza, del rispetto delle regole comuni.

E’ un lavoro di equipe attento e appassionato che necessita di confronto continuo e di formazione permanente; il nostro gruppo di lavoro si incontra ogni settimana per analizzare le difficoltà attuali e i nodi problematici, valutare i risultati e gli obiettivi raggiunti, provare ad interpretare i cambiamenti della società che si trasforma e per definire la progettazione a medio e lungo termine. In questo lavoro costante siamo accompagnati dalla dott.ssa Nella Norcia, psicoterapeuta dell’età evolutiva, con la quale abbiamo costruito il progetto educativo della nostra casa.

Lo spazio mamme-bambini

Alla Casa della Mamma ogni settimana si svolgono laboratori di gioco chiamati “spazio mamme-bambini”. Organizzato per fasce di età, con la presenza di una delle mamme, di un educatore e di una psicoterapeuta, il laboratorio è un tempo pensato ai bambini, durante il quale tutto si sospende e lo sguardo e l’ascolto sono dedicati ai più piccoli. Uno “spazio” dove i bimbi possono serenamente diventare grandi, conoscere sé stessi e gli altri, sbagliare e imparare, e le mamme hanno la possibilità di riconquistare una dimensione creativa e vitale, di “gioco”, che spesso è stata a loro negata.

Essere nella mente di qualcuno: l’educatrice di riferimento

Queste giovanissime donne, spesso ignorate o maltrattate nella loro infanzia, hanno costruito, a causa del loro passato, un rapporto complesso con se stesse e con i propri figli, proprio perché è mancata, nella loro esperienze, una figura genitoriale che si prendesse cura di loro, le accogliesse come figlie ma che anche le contenesse nelle regole e nel limite.

Da questa esigenza e per fornire una risposta adeguata ad ognuna di loro abbiamo definito la figura dell’educatrice di riferimento. Durante tutto il periodo di permanenza (ambientamento, percorso di realizzazione e di verifica del progetto educativo individuale, percorso di avvio verso l’uscita dalla Casa e separazione) la coppia mamma bambino è accompagnata principalmente dalla stessa educatrice, che offre un contenimento alle emozioni, alle ansie, agli spaventi e ascolto e sostegno ai bisogni emotivi e concreti.

Il tempo dell’attesa

Per le nostre ospiti, non solo giovani ma anche fragili, la gravidanza può essere, una esperienza disorientante che necessita di una impegnativa elaborazione mentale. Riteniamo sia fondamentale che il bimbo che sta per nascere trovi accoglienza come pensiero nella mente della madre ancor prima della sua  venuta al mondo.

Le nostre ragazze in gravidanza vengono quindi accompagnate nella creazione di uno spazio reale per il bambino (la culla, i primi abiti, l’occorrente per il bagnetto) ma anche del luogo psichico che prepari all’esperienza dell’incontro, della cura e della separazione che la nascita pone.

Il gruppo

Da alcuni anni le mamme ospiti, gli educatori e la direttrice si incontrano una volta al mese per un gruppo di parola. Si parla del clima della casa, di questioni organizzative, si affrontano le emergenze del momento o gli eventi inattesi. Si offre la possibilità alle mamme di confrontarsi tra loro o con gli educatori, di dare voce alle proprie necessità o alle proprie proposte. In questo luogo si possono elaborare piccoli cambiamenti, darsi degli obiettivi a medio termine, trovare soluzioni.